L’esercizio fisico ad alta intensità si accompagna a processi ossidativi e di trauma muscolare che si manifestano con l’accumulo di acido lattico, aumento nel sangue della creatina chinasi (CK), formazione di specie ossidative dell’ossigeno (ROS).
In seguito a esercizi che mettono particolarmente alla prova la muscolatura non è raro il dolore muscolare, anche alla palpazione, che si manifesta nei giorni successivi all’allenamento.
Fino ad ora le prove che il sulforafano – fitochimico abbondante nelle Brassicaceae (come cavoli, broccoli, cavolfiori, senape) e in particolare nei germogli di broccolo – avesse un’azione contro i processi infiammatori da stress muscolare era stato rilevato nei topi, ma il suo effetto sul dolore era sconosciuto.
Uno studio preliminare dell’università giapponese di Tsukuba ha quindi indagato l’integrazione con sulforafano in giovani sottoposti a sedute di allenamento eccentrico e ha quindi rilevato come questa possa diminuire l’infiammazione muscolare e il dolore percepito.
Gli esercizi eccentrici sono tipici di discipline come il bodybuilding, ma usati anche nelle terapie riabilitative: il muscolo esteso viene mantenuto in tensione in presenza di un carico. La pratica sottopone a microtraumi il muscolo e causa l’indolenzimento muscolare a insorgenza ritardata (DOMS). I ricercatori hanno quindi voluto verificare se l’uso di un integratore dalle riconosciute capacità antiossidanti e attivo nei processi antinfiammatori potesse proteggere il tessuto muscolare dallo stress prodotto in allenamento.
Il sulforafano si forma dalla glucorafanina, presente nei vegetali, quando viene a contatto con la mirosinasi, enzima presente nei vegetali ma prodotto anche dal microbiota intestinale.
La mirosinasi è però inattivata dalla cottura e la variabilità delle specie batteriche intestinali non può assicurare la formazione sufficiente e costante del sulforafano.
La principale azione del sulforafano contro lo stress ossidativo è l’attivazione del fattore nucleare eritroide 2 correlato al fattore 2 (Nrf2); questo, infatti, regola i geni di vari enzimi coinvolti nella difesa biologica come l’eme ossigenasi 1 (HO-1) e la NAD(P)H chinone deidrogenasi 1 (NQO1). Il sulforafano, attivando Nrf2, induce un effetto citoprotettivo sullo stress ossidativo.
Già nei topi la supplementazione con sulforafano mostra un’aumentata espressione di eme ossigenasi e NQO1,una diminuzione dello stress ossidativo e una maggiore tolleranza all’esercizio. Sui topi anziani, poi, l’effetto è stato quello di diminuire il declino muscolare legato all’età suggerendo quindi un’azione di mioprotettivo.
I sedici partecipanti allo studio sono stati divisi in due gruppi, in modo che metà assumesse l’integratore di sulforafano, e sottoposti a un protocollo che prevedeva una astensione dall’assunzione di alimenti contenenti isotiocianati, che potevano costituire un fattore d’interferenza, l’assunzione dell’integratore due settimane prima dell’attività fisica, appena prima dell’esercizio, subito dopo l’esercizio e fino al quarto giorno dall’allenamento.
Prima di essere sottoposti all’allenamento, è stato loro prelevato il sangue per valutare l’espressione in partenza delle specie ricercate e dopo integrazione e allenamento.
L’esercizio loro richiesto era incentrato sul gruppo muscolare flessore brachiale del braccio non dominante, con una serie da ripetizioni. Il dolore percepito è stato valutato prima dell’esercizio, immediatamente dopo l’esercizio e dal giorno uno al giorno quattro. Per valutare il dolore è stato chiesto ai partecipanti di riferire la sensazione dopo la palpazione del muscolo e all’estensione massima che potevano esercitare prima di avvertirlo. È stato quindi anche valutato l’angolo massimo di estensione consentita al braccio prima dell’insorgenza del dolore.
Nel caso del DOMS, l’integrazione con sulforafano ha mostrato un’insorgenza dell’affaticamento muscolare inferiore rispetto al gruppo di controllo.
Le analisi del sangue hanno invece rilevato la soppressione dello stress ossidativo e l’inibizione del danno muscolare. Come marcatori sono stati valutati la malonilaldeide (marcatore dello stress ossidativo), la concentrazione di lattato deidrogenasi, aldolasi, aspartato aminotransferasi e di CK.
Inoltre, l’assunzione di integratori di sulforafano per due settimane ha aumentato l’espressione dell’mRNA di NQO1 nelle cellule mononucleate del sangue periferico (PBMC).
Tutti i risultati mostrano un effetto protettivo sul muscolo, sebbene lo studio abbia dei limiti nel numero dei partecipanti e dalla mancanza di un gruppo placebo.
Tuttavia, fa da apripista per ricerche più articolate che potrebbero confermare l’utilità dell’integrazione con nutraceutici a base di sulforafano a supporto degli atleti, ma anche nei programmi di riabilitazione muscolare dopo un infortunio o prolungata inattività.