I beta glucani sono molecole vegetali ampiamente studiate e utilizzate in nutraceutica. Si tratta di zuccheri complessi prodotti dalle piante che li usano per sintetizzare strutture come le pareti cellulari. Le diverse fonti di beta glucani mostrano però una azione salutare diversificata. Questo perché i vegetali possono esserne più o meno ricchi.
Gli studi hanno dimostrato il rilevante contenuto di beta-glucani soprattutto nei funghi con specie come shiitake (Lentinula edodes) che arriva al 70%, concludendo che i beta glucani derivati dai funghi sono i più potenti modulatori immunitari.
In nutraceutica, i beta glucani sono utilizzati per le loro proprietà ipoglicemizzanti e per diminuire i livelli di colesterolo, per intervenire nella sindrome dismetabolica, nella riduzione dell’obesità e l’infiammazione di basso grado. Importante è anche la loro azione sulla salute del microbiota e nel ridurre l’infiammazione intestinale.
L’azione immunomodulante dei beta glucani
Nei più di 200 studi clinici dedicati, sono emerse le proprietà immunomodulanti che promuovono la resistenza alle infezioni e alleviano i sintomi dovuti a una risposta infiammatoria non controllata.
La risposta infiammatoria eccessiva, la tempesta di citochine – molecole rilasciate dall’organismo per rispondere ai pericoli esterni -, il danno infiammatorio si sono evidenziate come la conseguenza dell’infezione da SARS-Cov-2, con particolare attenzione per danno a livello polmonare.
L’estese lesioni causate dalla infiammazione ai polmoni hanno determinato la severità e la mortalità della malattia, tuttavia, anche in pazienti che avevano avuto una forma di infezione lieve o asintomatica è stato possibile ritrovare un danno ai polmoni.
La sindrome da distress respiratorio acuto mostra molte caratteristiche comuni con il danno da COVID-19, ha come segno tipico l’infiammazione alveolare ed è una delle forme di insufficienza respiratoria più grave che può portare alla morte nel 40% dei casi. È importante quindi capire come i regolatori dell’immunità e della risposta infiammatoria possano intervenire per ridurre la gravità della malattia. Attualmente il trattamento non prevede l’uso di farmaci appositi ma solo la gestione del paziente perché non manchi l’indispensabile apporto di ossigeno. Riuscendo a ridurre l’espressione delle citochine e l’infiammazione del tessuto polmonare, il processo infiammatorio può essere evitato e il trasferimento di gas nel sangue potenzialmente inalterato o minimamente influenzato.
Lo studio
Uno studio pubblicato da Science of The Total Environment, che ha coinvolto istituti di ricerca delle Università irlandesi di Athlone, Limerick, Galaway ma anche il Dipartimento di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, ha indagato la capacità dei beta glucani da fungo di agire per regolare l’infiammazione e la loro utilità proprio sulle cellule polmonari danneggiate.
Il meccanismo d’azione dei beta glucani non è stato ancora compreso. Esistono sulle cellule del sistema immunitario dei recettori capaci di legarli e i beta glucani possono così influenzare l’azione dei macrofagi, ma il processo è ancora oggetto di studio.
Per poter verificare l’azione dei beta glucani, la recente ricerca si è concentrato su diversi punti d’indagine.
In primo luogo, era necessario verificare la capacità dei beta glucani fungini di regolare la risposta immunitaria e infiammatoria, quindi di capire l’azione su popolazioni cellulari specifiche come i macrofagi, infine di vedere l’effetto dei beta glucani su cellule polmonari danneggiate.
I risultati
I risultati ottenuti hanno confermato il potenziale terapeutico dei beta glucani nelle condizioni infiammatorie polmonari, poiché infatti essi sono capaci di ridurre le citochine pro-infiammatorie, aumentare le citochine antinfiammatorie, ridurre la formazione di danni ossidativi.
Dopo la lesione del tessuto polmonare è il microambiente che si forma, cioè il tipo di cellule del sistema immunitario che intervengono, a determinare se si andrà verso la riparazione del tessuto e l’azione antinfiammatoria o verso una risposta infiammatoria.
I beta glucani hanno dimostrato di poter influenzare la risposta del microambiente polmonare riducendo la secrezione di citochine proinfiammatorie. Un ulteriore evidenza è che i beta glucani sono utili anche per creare una memoria immunitaria per la prevenzione di un’infezione secondaria. Infatti, reclutano le cellule dell’immunità innata che dirigono lo sviluppo di una memoria immunitaria.
In studi precedenti era stata già evidenziata direttamente sui pazienti l’azione preventiva dei danni polmonari da parte dei beta glucani nelle polmoniti da infezioni o contratte in ospedale. Questi risultati confermano un’azione di supporto per evitare danni acuti e troppo estesi ai polmoni.
MicoDefense Immunity Plus: il supporto immunitario sinergico
Anche Sherman Tree Nutraceuticals s’avvale della capacità immunomodulante dei beta glucani da funghi per il supporto al sistema immunitario e ha studiato appositamente la formulazione di MicoDefense Immunity Plus che s’avvantaggia della sinergia tra funghi, vitamina C da fonte naturale, resveratrolo e polidatina contro l’infiammazione. Come dimostrato dagli studi, l’integrazione con le sue compresse masticabili può consentire di affrontare stress fisiologici di varia natura grazie all’alta componente in beta glucani.
