
L’integrazione alimentare degli sportivi professionisti è una pratica ben consolidata che risponde a parametri definiti e ritagliati su ogni atleta e fa parte di un regime adatto allo sforzo fisico e alla prestazione richiesta.
Anche per chi pratica sport in modo non competitivo ma per migliorare lo stato di salute e il benessere l’uso dei nutraceutici può essere importate, per ridurre lo stress muscolare dopo sessioni di allenamento intenso, proteggere le articolazioni, ridurre i fenomeni infiammatori ma anche per predisporre il corpo all’attività sportiva.
Il movimento e il fitness sono riconosciuti dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) come pilastri su cui si regge il benessere fisico e mentale dell’individuo e servono a combattere l’invecchiamento e il decadimento delle funzioni fisiologiche.
L’allenamento, infatti, che sia moderato o con maggiore intensità è un toccasana per l’umore – grazie al rilascio di molecole implicate nella sensazione di benessere e appagamento –, è fondamentale per ridurre il grasso viscerale, favorisce la salute del cuore e dei vasi.
L’attività sportiva richiede micro e macronutrienti
Gli studi mostrano che anche un’attività moderata richiede un adeguato apporto di micronutrienti e amminoacidi essenziali. Fondamentale è l’apporto di calcio, sia per la sua funzione nel metabolismo osseo che per la sua azione sulla contrazione e forza muscolare. Anche il magnesio è indispensabile per la contrazione e per ridurre lo stato di affaticamento muscolare ma lo è anche per uso del glucosio, contro le aritmie e l’accumulo di acido lattico. Gli amminoacidi essenziali sono poi il nutrimento del muscolo che li utilizza per sintetizzare nuove fibre che permettono il miglioramento delle performance sportive sia in termini di aumento della forza che della durata. Dopo l’allenamento, la sintesi proteica muscolare è infatti favorita.
Una ricca fonte di micronutrienti è l’integrazione con funghi della Medicina Tradizionale Cinese (ad esempio Reishi, Maitake, Shiitake e Agaricus) che s’avvale anche del loro potere adattogeno, capace quindi di aumentare la resistenza dell’organismo agli stress e ai cambiamenti. L’arricchimento poi con vitamina C permette la gestione della produzione dei radicali liberi e contribuisce indirettamente a migliorare le prestazioni degli atleti attraverso i suoi effetti sul supporto del sistema immunitario o grazie al suo ruolo nel favorire l’assorbimento del ferro assunto con gli alimenti.
Fondamentale è poi l’integrazione con fitochimici capaci di combattere la formazione dei radicali liberi e delle specie reattive dell’ossigeno (ROS).
L’attività fisica aumenta la formazione di radicali liberi
L’attività muscolare determina un aumento del consumo di ossigeno e richiede ai mitocondri – organelli cellulari deputati alla produzione di energia – di rispondere velocemente alle nuove richieste da parte del muscolo. I processi di produzione energetica non sono però perfetti ma causano la formazione di molecole che possono danneggiare le cellule. L’organismo si è adattato facendo fronte con enzimi e vitamine dal potere antiossidante, la cui sintesi però diminuisce con l’età. È quindi importante provvedere a fornire al corpo una fonte di antiossidanti.
Le sostanze antiossidante in natura sono molte ma fra quelle che hanno mostrato un’efficacia maggiore vanno sicuramente incluse il resveratrolo (e il suo precursore polidatina) e le catechine del tè verde come l’epigallocatechina gallato (EGCG).
Ad esempio, l’integrazione con succo d’uva, fonte di resveratrolo, per 14 giorni, in uno studio in doppio cieco che includeva 20 judoka, ha aumentato la capacità antiossidante, ridotto i danni alle membrane cellulari e al DNA e aumentato la forza degli arti superiori.
Sia EGCG che il resveratrolo hanno effetti vasodilatatori, aiutano così l’apporto di sangue ai muscoli, migliorando le prestazioni, ma anche la rimozione più rapida delle tossine che si formano durante la performance atletica.
Le catechine del tè verde sono poi utile nell’ossidazione dei grassi sia a riposo che durante l’attività, questo permette di usare gli acidi grassi come fonte di energia e migliorando le capacità di esercizio dei muscoli che dispongono di maggiori quantità di glucosio. In questo modo gli antiossidanti hanno, insieme all’allenamento, un effetto sinergico che porta a migliorare le prestazioni, con un effetto visibile già dopo una settimana di utilizzo.
Non meno importante è l’azione di promozione, attraverso il sistema delle sirtuine, della sintesi di nuovi mitocondri e rimozione di quelli vecchi e danneggiati.
L’integrazione di antiossidanti può ritardare l’affaticamento, modula le vie di segnalazione che diminuiscono i fenomeni infiammatori, aiuta il recupero e la guarigione.
Gli studi dimostrano poi che l’integrazione attraverso le fonti naturali, rispetto all’apporto di vitamine e nutrienti isolati o di sintesi, ne aumenta l’assorbimento. Questo perché negli estratti da vegetali si trovano miscele complesse di sostanze con effetti additivi e sinergici che possono favorire la biodisponibilità e concorrere all’effetto benefico per il mantenimento di uno stato di salute fisica e psichica ottimale.
FONTI:
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Somerville, V., Bringans, C. & Braakhuis, A. Polifenoli e prestazioni: una revisione sistematica e una meta-analisi. Sport Med 47 , 1589–1599 (2017). https://doi.org/10.1007/s40279-017-0675-5
D’Angelo, Stefania PhD. Polyphenols: Potential Beneficial Effects of These Phytochemicals in Athletes. Current Sports Medicine Reports: July 2020 – Volume 19 – Issue 7 – p 260-265